Il mio nome è Ennio Flaiano

Antonio Di Loreto colpisce ancora.

Questa volta, dopo il successo dell’altra biografia “Il mio nome è Gabriele” arrivata già alla quarta ristampa, Di Loreto lancia il suo nuovo libro che racconta la vita del genio Flaiano. Edito da Solfanelli è uno di quei libri che non può mancare in una libreria che si rispetti, nella sezione dell’abruzzesistica soprattutto perchè fornisce un altro tassello alla ricerca costante della pescaresità.

Ennio Flaiano è stato indiscutibilmente un genio in ogni settore in cui ha lasciato la sua opera e soprattutto nella cinematografia, in cui si è cimentato come sceneggiatore. Uomo la cui vita privata è stata accompagnata da aspetti tristi che contrapponeva alla grandiosità dei suoi scritti. Non è stato semplice cimentarsi in questa opera proprio per il carattere malinconico dell’artista che, seppur narrato con toni moderni, si interseca e si fonde con le parole dell’autore. Di Loreto ci riesce perfettamente facendo comprendere egregiamente, al lettore, il carattere e il genio dell’uomo che riuscì a far vincere tre premi Oscar al cinema italiano.

Parlare di pescaresità e di ricerca delle sue radici e delle sue tradizioni è impossibile se non si conoscono i personaggi che hanno influenzato il mondo che li circondava, segnando in maniera indelebile la storia del loro tempo.

Per la redazione di questo articolo abbiamo avuto il piacere di prendere un caffè con l’autore e di sentire dalla sua voce gli aneddoti che circondano la vita di Ennio Flaiano e che troverete ben discritti all’interno del libro. Un incontro piacevole e interessante, quello con Antonio Di Loreto, che è sempre pronto a raccontare qualcosa della sua immensa cultura in ambito cinematografico, letterario e abruzzese. Insomma, “Il mio nome è Ennio Flaiano” è un libro per tutti, soprattutto per quelli che, orgogliosi delle proprie origini, vogliono approfondire temi cari alla nostra terra.

Uno dei passi più conosciuti di Ennio Flaiano è

Una Pescara diversa, con cinquemila abitanti: al mare ci si andava con un tram a cavalli e le sere si passeggiava, incredibile! per quella strada dove sono nato, il Corso Manthonè, ora diventato un vicolo e allora persino elegante….” .“Sono nato a Pescara in un 1910 così lontano e pulito che mi sembra di un altro mondo.

In un futuro prossimo speriamo che Antonio Di Loreto possa inserire un’altra biografia di un personaggio pescarese, magari femminile.